Introduzione al Kriya Yoga

Nello Yoga Sutra, il grande saggio Patanjali ha delineato uno dei sistemi più significativi di yoga: l'ashtanga yoga, o il sentiero degli otto rami (da non confondere con l'Ashtanga Yoga, lo stile reso popolare da Pattabhi Jois). Questo è stato il primo tentativo di formulare un approccio graduale all'autorealizzazione. Ma ciò che spesso viene trascurato è un secondo sistema menzionato da Patanjali, chiamato Kriya Yoga.

Cos'è il Kriya Yoga?

Il Kriya Yoga, che mira a neutralizzare le cause del dolore che sono radicate nell'ignoranza di te e ti portano all'autorealizzazione, consiste in tre esercizi:

  • Tapas o autodisciplina
  • Svadhyaya (SVAHD-yah-yah), o studio individuale
  • Ishvara pranidhana (ISH-var-ah PRA-nah-dah-nah) o devozione al "Signore"

Come lo pratichi?

Queste azioni sono state variamente interpretate, ma per i nostri scopi ognuna ha un focus specifico:

  • Tapas: il corpo fisico
  • Svadhyaya: la mente
  • Ishvara pranidhana: il Sé

È importante notare che non c'è separazione tra i tre: ognuno è un'espressione particolare di un Tutto eternamente indivisibile.

Tapas

Tradotto tipicamente come "disciplina", tapas significa letteralmente "calore".

A livello fisico, puoi generare calore praticando asana e Pranayama; I Saluti al Sole, ad esempio, sono un ottimo modo per "riscaldarsi" fisicamente, così come la tradizionale pratica respiratoria di Kapalabhati (Skull Shining Breath). Potreste paragonare questo processo alla pastorizzazione, una sorta di auto-purificazione in cui bruciate gli squilibri e i blocchi che il vostro corpo ha accumulato nel corso degli anni. Questo libera prana (forza vitale) e schiarisce e calma la tua mente, un preludio necessario allo svadhyaya.

Naturalmente, il vero calore della trasformazione è alimentato non solo dallo sforzo, ma anche dall'attenzione, dal fare, ma anche dall'essere. Quindi, ricorda, una volta che hai

finito con la tua pratica formale, inizia il vero divertimento della pratica della vita. Asana e pranayama servono come microcosmi per vivere e respirare il tuo yoga. Ci insegnano a fare e ad essere e quindi, alla fine, purificare e potenziare la nostra esistenza quotidiana.

Svadhyaya

Autodidatta

Ricorda che mentre il Kriya Yoga contiene tre azioni distinte - tapas, svadhyaya e  Ishvara pranidhana  (devozione) - non sono gerarchiche. Ogni azione contiene le altre due: l'autodisciplina, ad esempio, non solo ci prepara per lo studio personale, ma è anche un mezzo per lo studio personale.

Svadhyaya  significa letteralmente "recitare, ripetere o provare a se stessi". La domanda è: recitare o ripetere o provare cosa? Secondo Vyasa, un commentatore dello Yoga Sutra del V secolo, svadhyaya implica la "ripetizione di un sacro Mantra, la sacra sillaba Om, o lo studio delle scritture relative a Moksha, o libertà dalla schiavitù".

Svadhyaya ha quindi due aspetti. Il primo è la recitazione dei mantra. Patanjali ha posto un'enfasi particolare sul mantra seme Om, che è il simbolo del Sé superiore o Signore. Recitando questo suono, possiamo "sintonizzarci" sulla sua fonte e, come dice Vyasa, rivelare l'anima suprema.

Il secondo aspetto di svadhyaya è lo studio delle sacre scritture. Quale? Patanjali stava sicuramente pensando alla sua raccolta di versi nello Yoga Sutra, ma forse anche a libri come la Bhagavad Gita oi Veda. L'obiettivo qui non era accumulare legname intellettuale, ma utilizzare il materiale come specchio per un intenso studio personale. Oggigiorno abbiamo accesso a molti libri e scuole di pensiero, sia orientali che occidentali, antichi e moderni, quindi le nostre possibilità per questo secondo aspetto dello svadhyaya sono infinite.

Suonalo

Potresti pensare che il modo migliore per recitare un mantra sia il più forte possibile, così tutte le divinità dell'universo ti sentiranno. Ma il modo più efficace per recitare è il più silenziosamente possibile.

Prova questo all'inizio della tua prossima sessione di Pranayama o meditazione: inspira e poi, mentre espiri, sussurra un Om lungo e lento. Ripeti per 10-15 respiri, sentendo il suono riverberare nel tuo cranio e diffondersi attraverso il tuo corpo.

Ishvara pranidhana

Devozione, o arrendersi, al "Signore"

Leggi la spiegazione di Shiva Rea sulla pratica in The Practice of Surrender.

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